Lontano dalle luci della cronaca e nascosti alla lunga mano della globalizzazione, esistono ancora popoli che hanno consapevolmente deciso di fermare l’orologio del cosiddetto progresso e ricominciare a vivere secondo la tradizione. Uno di questi si trova in un angolo remoto dell’oceano Pacifico, le isole Vanuatu, dove alcuni villaggi hanno ripristinato la regola kastom, ossia lo stile di vita degli antichi, rinunciando a qualunque tipo di comodità moderna, costruendo capanne e vestendosi esattamente come secoli fa. Vita in perfetta armonia con la natura, semplicità dei rapporti umani, conflittualità incanalata in combattimenti rituali, cerimonie di iniziazione che sottolineano il valore di nascita, crescita, accoppiamento e riproduzione, vecchiaia e morte.
Sono affascinata ma piena di dubbi: è giusto privare i bambini della possibilità di studiare? Rinunciare ai progressi della medicina? Per quanto tempo si può resistere alle lusinghe del consumismo? Alla fine, la ragione mi dice che è un tentativo folle e irrealistico, ma il cuore tifa senza pudore per questi anacronistici e coraggiosi oppositori del sistema.